Il pellet per il riscaldamento domestico è diventato un combustibile molto diffuso e commercializzato in Italia ed è quindi bene conoscere alcune informazioni specifiche riguardanti la qualità del pellet per poter riconoscere e scegliere quello migliore.
Un pellet di qualità corrisponderà a dei requisiti fisici e chimici relativi alla materia prima di provenienza, ma anche alle fasi del processo di filiera di produzione, stoccaggio e commercializzazione.
Il pellet migliore che è possibile trovare in commercio sarà, solitamente, un pellet anche certificato e garantirà requisiti di buona qualità sia per il potere calorico, energetico, di riscaldare, sia per le buone prestazioni ambientali.
Il miglior pellet è sempre certificato?
Il miglior pellet sul mercato non necessariamente deve essere certificato, in quanto le certificazioni rispondono a norme tecniche che non sono sempre sopportate da obblighi normativo-legislativi nei vari paesi di produzione o vendita, tuttavia il consumatore, acquistando un pellet certificato saprà sicuramente che il pellet è tra i migliori perché , conforme alle norme tecniche di riferimento.
La certificazione è una garanzia di qualità
La certificazione del pellet infatti è volontaria e fa riferimento proprio a gruppi di produttori che recepiscono le normative tecniche e le attuano per garantire prodotti migliori.
Vedasi ad esempio la normativa tecnica europea UNI EN 14961-2 che definisce i principali parametri che devono essere presi in considerazione per stabilire la qualità del pellet di legna e, per ciascuno di essi, vengono specificati i valori tipici per tre classi di qualità (A1, A2 e B). Così vale anche per le certificazioni che dal 2011 fanno riferimento a quanto stabilisce la UNI EN 14961-2 e la attuano con la certificazione ENplus che garantisce che la qualità del pellet viene seguita lungo tutta la filiera, compresa la produzione, lo stoccaggio e il trasporto, fino al consumatore finale.
Come scegliere il pellet migliore al momento dell’acquisto
Nell’ottica di scegliere un pellet di qualità, tra i migliori in commercio per resa (in base all’utilizzo che se ne fa), come prima cosa diffidiamo, al momento dell’acquisto, di sacchetti anonimi e se acquistiamo del pellet sfuso, esigiamo di vedere la documentazione relativa al prodotto che ci viene offerto in vendita. Per poter scegliere il migliore pellet basandoci su considerazioni tecnico-scientifiche e non sul sentito dire, cerchiamo di imparare a leggere l’etichettatura che accompagna il pellet certificato.
Cosa è riportato sull’etichetta di un pellet certificato
Il pellet certificato deve portare sull’etichetta diversi parametri, fondamentalmente non deve mancare il produttore e la materia prima di provenienza, nel caso del certificato europeo EN plus riportiamo le indicazioni che devono essere stampate su ogni sacco di pellet. Naturalmente se l’etichettatura si riferisce al pellet certificato, significa che il pellet di qualità, il migliore che si acquista, se certificato ENplus A1 sarà garantito corrispondente ai seguenti parametri fisico-chimici, tra i quali importanti sono oltre alla materia prima non trattata chimicamnet, la bassa umidità e il basso contenuto di polveri unito ad una buona densità.
Parametri fisico-chimici per pellet ENplus Classe A1
- Materia prima: tronchi e residui legnosi non trattati chimicamente
- Umidità (M): M10 < 10%
- Ceneri (A): A0.7 < 0,7% sul secco • Durabilità meccanica (DU): DU97.5 > 97,5% come ricevuto
- Polvere di legno (F): F1.0 < 1,0% come ricevuto
- Agenti leganti: < 2 e-% sul secco – Dichiarare tipo e quantità • Densità dello sfuso (BD): BD600 > 600Kg/m3
Specifiche del pellet indicate su etichetta
- Pellet di legno: sarà indicato il tipo dilegno con la Classe EN plus corrispondente A1, A2 o B
- Marchio di certificazione (logo) per materiale imballato
- Numero di identificazione del certificato: per la tracciabilità del prodotto
- Peso in chili o tonnellate: ad esempio 15 Kg per sacchetti di pellet
- Diametro: 6 o 8 mm diametro cilindretti di pellet
- Nota: Conservare in luogo asciutto. L’umidità peggiora la resa delpellet
- Nota: Utilizzare soltanto in impianti di combustione approvati ed appropriati Indicazioni sull’uso corretto
- Per il pellet sfuso deve essere documentato il numero della targa del veicolo di consegna in possesso di certificazion: comperare sfuso solo se si fa visionare documentazione tecnica
Regola pratica per riconoscere il pellet migliore
Empiricamente, immergendo una manciata di pellet in un contenitore di acqua, se il pellet va a fondo e l’acqua non intorbidisce si è di fronte ad un pellet tra i migliori perché è compatto, non resta a galla, non ha residui di polvere, non si sbriciola.